sabato 25 luglio 2009

Travelling to SF


California 23 luglio 2009



What is in and what is out.
Iniziamo dall’”out”, non mangiate, ripeto non mangiate nei fast food, non fatevi ingannare ne dal rivoltante odore di Mac Donald (per alcuni sopraffino), ne dal delizioso ed inebriante profumo delle frittelle alla homer ,o delle trecce salate, così fragranti … e nemmeno dalle innocue insalate, si, guardatevi soprattutto da quelle!...ve le serviranno letteralmente piene di salse, dai colori che nemmeno potevate immaginare avesse un alimento commestibile. E voi, che ingenui volevate mangiare sano, vi ritroverete nel giro di una settimana grassi come…come…beh, grassi e basta! Se la linea non è un vostro problema, passiamo allora pure all “In”.

“In”, a differenza di come mi ha detto la maggior parte della gente, è l’autobus, viaggiate in autobus, magari non scegliete un viaggio di 14 ore come il mio (sigh), ma se siete appena arrivati negli stati uniti e non conoscete nessuno l’autobus è il miglior mezzo per comunicare, vedere il panorama e farsi dei nuovi amici (greyhound, con 63dollari tratta Lasvegas-Sanfrancisco) …in aereo avete un solo vicino di sedile, in autobus almeno 7 o 8, beh, questo è quello che è capitato a me…e più passano le ore più ho vicini di posto…tutti che chiedono da dove vengo, cosa si fa in italia, come sono gli italiani, clima, cazzi e mazzi vari, perdonate il francesismo. Mi sono rifugiata un attimo a scrivere, in quanto la piacevole conversazione si stava trasformando in terzo grado, ed in quanto la metà dei miei nuovi gentili “amici” mi hanno rifilato bigliettini dicendo che sono sweet, nice, che vorrebbero essere miei “amici”, allegando, come di consuetudine, il numero di telefono.
Il viaggio è lungo, mi mettò “Walk the line”, il mio primo american film (di cui non capirò assolutamente niente), sulla vita di Johnny Cash, regalo che Brett mi ha fatto prima di partire.

A proposito di Brett, il “grande” amico di Mel e Igi: serata incantevole, incantevole davvero, niente di particolare, un paio di birre ed un sacco di dvd su Pink Floyd, J.Cash ed un musical sixties di cui non ricordo il nome.
Una bella casa, tappezzata di poster di band musicali, una collezione di chitarre (che il big amico suona con grande maestria) e Jimi Hendrix enorme campeggiava sulla parete e sulla t-shirt indossata da Brett.
Mi ha illustrato il suo angolo americano, il suo punto di vista americano, e, mentre Dam scodinzolante mi attaccava mordendomi e leccandomi, siamo passati a parlare dai soldi, ai liberali e democratici, a Sharon Tate (di cui ha una gigantesca foto di fianco alla cucina: ha un espressione vagamente malinconica, quasi avesse presagito quello che le sarebbe successo), e ad un sacco di cose “Americane”.
“For Americans everything has to be fast, quick, everithing, also the culture”
“L’italia è un paese vecchio”
“And america is too young”
Brett va Avanti a shot di brandy, quell’uomo beve come …un uomo…che beve come …un marinaio, ma di quelli old school. Insomma il ragazzo HA UN PROBLEMA CON L’ALCHOOL.

Nessun commento:

Posta un commento